Fiano (Pd): la Meloni firmi la legge contro l'apologia di fascismo

"Se è vero che non ha più nulla a che vedere con quel passato, Meloni ora firmi la legge contro l'apologia del fascismo". Così al Corriere della Sera l'ex deputato del Pd Emanuele Fiano. Commentando la sentenza di Cassazione sui saluti romani afferma: "Malissimo. È ambigua e lascia aperti molti dubbi. Ma chi studia da decenni la legislazione su questo tema sa qual è il problema: si vuole punire solo la ricostituzione del disciolto partito fascista". Alla domanda se sia un rischio attuale la ricostituzione del partito fascista, Fiano risponde: "Perché dobbiamo farci questa domanda se c'è chi rivendica con orgoglio di essere fascista. Dobbiamo credergli e basta. E fare come con i terroristi, ai tempi del Bataclan. Ognuno di noi inorridiva alla propaganda dell'Isis che si faceva ritrarre con le teste delle vittime. Approvammo subito la legge che creò il reato di apologia del terrorismo. Per giunta creando un reato "spia" che ha aiutato gli investigatori a indagare in quel mondo". "L'assalto alla Cgil non era violenza? Ci sono almeno due o tre formazioni neofasciste, tra cui CasaPound, che si definiscono tali. Quando il giudice Occorsio chiese l'applicazione della legge Scelba contro Ordine nuovo, pagandola poi con la vita, non si ritrovò di fronte il partito fascista. Non c'era Mussolini. Ma disse che era quella roba lì. Bisogna agire". "La libertà di pensiero va salvaguardata. Ma con mille persone che all'unisono fanno quel gesto evocativo di violenza non è più una commemorazione. Diventa un'azione politica. Allora occorre uscire dall'ambiguità".