"Il cuore ed il cervello della nuova Area ZES per il Sud devono rimanere nel Mezzogiorno e quindi la sede della struttura di missione deve essere a Napoli. Sarebbe un grave errore una struttura centralistica lontana dai problemi reali, che neghi e mortifichi, ancora una volta, le legittime aspettative del Sud Italia".
Queste le dichiarazioni di Gianni Alemanno (già ministro e sindaco di Roma) e Marcello Taglialatela (già parlamentare di AN) che hanno rilasciato a nome del FORUM DELL’INDIPENDENZA ITALIANA durante una conferenza stampa svoltasi oggi a Napoli nella sede del Consiglio Comunale.
“Nei regolamenti attuativi, precisano i due esponenti del Forum dell'Indipendenza Italiana, che dovranno essere adottati entro il prossimo novembre è anche indispensabile che sia prevista, sia nella Cabina di Regia che nella Unità di Missione, non solo la presenza dei governatori regionali ma anche dei sindaci dei comuni capoluogo. Affinché una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, da tempo invocata, sia realmente attuata occorre un forte e preciso impegno in questa direzione da parte del Governo con adeguati stanziamenti di risorse disponibili"
"Non permetteremo che in oggetto successo del Governo Meloni e del Ministro Fitto, precisano Alemanno e Taglialatela, si riduca ad un semplice strumento di propaganda. Sarebbe un grave errore una struttura centralistica lontana dai problemi reali, che neghi e mortifichi, ancora una volta, vocazioni e tratti mediterranei del Sud Italia". Un ulteriore pericolo che il governo Meloni deve assolutamente allontanare dal dibattito politico e parlamentare è quello di usare la nuova AREA ZES come merce di scambio con il disegno di legge sull'Autonomia Differenziata".
"Una ipotesi del genere, concludono Alemanno e Taglialatela, rappresenterebbe una autentica truffa per le regioni meridionali ed quindi un grave pericolo per gli equilibri sociali della nazione. Determinare le condizioni per un potenziale sviluppo del territorio non può avvenire contemporaneamente alla approvazione di una legge che vuole sostanzialmente dare maggiore gettito fiscale alle regioni ricche e condannare tutto il Sud ad una lunga e nefasta stagione di mancato sviluppo e riduzione di servizi pubblici.”
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