Ottanta anni fa, il 25 luglio 1943, il criminale di guerra Benito Mussolini, del quale il nostro Presidente del Senato ha a lungo conservato - fino a qualche mese fa - una statuetta celebrativa, venne cacciato dai suoi stessi sgherri.
Lo scrive Roberto Saviano sulla sua pagina Twitter precisando: "la nomina di Ignazio Benito La Russa a seconda carica dello Stato rimane il più grande vilipendio alla memoria dei padri costituenti dalla fine della Seconda guerra mondiale. L’idea che un erede diretto di quella tradizione politica possa assurgere ai vertici massimi della Repubblica descrive bene le ragioni per le quali una destra tanto rozza e ignorante (a tratti caricaturale, ma non per questo meno pericolosa) abbia conquistato il potere in Italia e non in Spagna o in Germania.
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