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martedì 18 luglio 2023

Palestrina, Aurigemma(Fdi) conclude i lavori della VI festa tricolore di Riva Destra




Domenica 23 luglio a Palestrina, comune della citta' metropolitana di Roma Capitale, ci sara' la sesta Festa Tricolore organizzata da Riva Destra, primo storico circolo di Alleanza Nazionale, movimento federato con Fratelli d'Italia, guidato da Fabio Schiuma.
Alla Festa Tricolore parteciperanno esponenti del mondo della destra, con conclusioni affidate ad
Antonello Aurigemma, da poco eletto Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, domenica prossima concluderà a Palestrina (Rm) la sesta edizione della Festa Tricolore di Riva Destra, primo storico circolo di Alleanza Nazionale.
Prima di lei il ‘posto d’onore’ lo hanno avuto, tra gli altri, gli attuali Premier Giorgia Meloni e il Ministro Francesco Lollobrigida.

All'esponente di Fratelli d'Italia formulo alcune domande alle quali, evitando di parlare il politichese risponde.

 Come nasce il rapporto con la comunità militante di Riva Destra, oggi anche centro studi?

"Il rapporto con Riva Destra nasce grazie all’amico Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere capitolino, persona molto radicata sul territorio, che ha maturato grande esperienza nel corso degli anni. Riva destra è composto da un gruppo di persone che crede nei propri valori, e vede la politica come impegno, passione e sacrificio. E questi sono elementi fondamentali"

Fratelli d’Italia è oggi al governo, grazie anche a una calibrata operazione di allargamento anche ad altri mondi, dall’associazionismo in genere, fino alle realtà civiche: cosa deve fare secondo lei per ‘stare al passo’ con il consenso di cui gode il suo leader Giorgia Meloni?


"Ritengo giusto che all’interno di un partito, ci siano personalità che provengono da storie ed esperienze diverse. Ognuno, con una propria sensibilità e peculiarità. Ciò può fornire un prezioso contributo proprio per cercare di dare risposte sempre più vicine alle istanze dei territori, ognuno dei quali è differente dall’altro. Per 'stare al passo' con il consenso, l’unica strategia, se vogliamo chiamarla cosi, è quella di continuare a lavorare come fatto finora, con sempre maggior determinazione, avendo come obiettivo principale l’interesse e il bene dei cittadini, e non le ambizioni dei singoli. Questo è il gioco di squadra che ha permesso a FdI di raggiungere un consenso straordinario. Le tematiche da affrontare sono numerose, i problemi quotidiani dei cittadini sono tanti. Noi dobbiamo continuare con umiltà, ascoltando sempre i territori, le categorie, ossia chi vive quotidianamente la vita di tutti i giorni, con le sue difficoltà, in modo da adottare decisioni che realmente puntino ad un miglioramento della qualità della vita degli italiani e allo sviluppo del nostro tessuto produttivo. Economia che, in questo periodo anche a causa anche della pandemia e della questione energetica, ha avuto ripercussioni pesanti, che sono ricadute anche sulle nostre comunità".




Nella sua carriera politica lei ha scalato tutti i gradini delle istituzioni locali, dal consiglio municipale a Roma Capitale (ha anche ricoperto il ruolo di assessore in Campidoglio n.d.r.), fino alla regione Lazio, ove e’ stato riconfermato a suon di preferenze. Quanto è importante il suo rapporto con il territorio e con gli elettori?


"Per me il rapporto con il territorio è basilare. Perché le esperienze avute in municipio, al comune di Roma, e in regione, dove questa per me è la terza legislatura, mi hanno insegnato moltissimo, sia a livello umano che amministrativo, e rappresentano un bagaglio di conoscenze e -ribadisco- di esperienze, che sono di grande aiuto nel lavoro che svolgo ogni giorno. Solo così si riescono a capire le vere problematiche e le esigenze dei territori, dei nostri municipi, e dei comuni. Inoltre, il rapporto con le persone è di priorità assoluta: il confronto, la condivisione, il dialogo, sono aspetti indispensabili per chi vuole fare politica. Soltanto sapendo bene quali sono le reali esigenze dei territori, si possono adottare decisioni concrete, utili alla cittadinanza. Le scelte calate dall’alto, senza un confronto con la base, con le persone, non sono efficaci".

Di lei dicono sia uno stakanovista: lavora incensantemente, risponde sempre al telefono, non manca mai ad un appuntamento, imsomma un politico modello al servizio del cittadino, ce la avra" pure un difetto, no?

"Non credo di essere uno stakanovista. Cerco solo di svolgere al meglio il ruolo che migliaia di cittadini, con il loro voto di preferenza, mi hanno “affidato”. Ed io, con molta umiltà e disponibilità, provo a rispettare la fiducia che loro hanno avuto in me. Bisogna sempre mantenere un rapporto con i cittadini, perché noi in consiglio regionale siamo espressione delle loro istanze. Siamo portavoce dei territori, che ci hanno eletto a rappresentarli. Soltanto attraverso la condivisione, l’ascolto, possiamo realmente migliorare le cose. Essere eletto non è un punto di arrivo ma di partenza: bisogna lavora ancor di più proprio per crescere e per non deludere le persone. Ed è fondamentale specificare un punto, ossia che la nostra priorità resta l’interesse dei cittadini. Per questi motivi, il confronto è indispensabile.

 Che regione avete ereditato da Zingaretti e che Lazio volete lasciare dopo la Giunta targata Francesco Rocca?

"Onestamente, la campagna elettorale è terminata. Quindi, non è il momento delle strumentalizzazioni politiche, ma quello di lavorare sodo. Certo, essendo obiettivo, la situazione è molto complessa. Pensiamo in primis alla sanità: pronto soccorso in tilt, manca una adeguata programmazione della medicina territoriale, e questo comporta che moltissime persone si recano negli ospedali, che già sono in affanno. Senza dimenticare le liste d’attesa infinte. Sono molte le problematiche. Pensando poi ai rifiuti, manca un piano realmente all’altezza di chiudere il ciclo. Dobbiamo fare il possibile per rilanciare la nostra economia, e tra gli aspetti principali da affrontare ci sono quelli di una urgente azione di semplificazione amministrativa e snellimento della burocrazia. E poi, bisogna realizzare alcune opere infrastrutturali, attese da anni sia dai cittadini che dalle imprese (in primis, penso all’autostrada Roma Latina). Nel mio piccolo, da quando ho l’onore di presiedere il consiglio, ripeto sempre che la pisana debba essere la casa dei sindaci, dove gli amministratori locali, soprattutto quelli dei piccoli comuni, possano avere un interlocutore: è importantissimo ascoltare le istanze dei territori, perche solo cosi si riesce veramente a dare risposte chiare ai 378 comuni del lazio, ognuno dei quali ha una sua specificità e caratteristiche particolari. Guardi, alla domanda “ che regione volete lasciare”, con tutta umiltà rispondo che vorrei una regione dove la salute sia realmente e concretamente un diritto garantito dalla costituzione, dove la gente non debba attendere mesi per una visita. Vorre una regione più vicina alle reali istanze dei territori. Adesso, però, è giusto pensare a lavorare proprio per risolvere le varie criticità esistenti".

Un’ultima domanda, tornando all’appuntamento a Palestrina: che messaggio sarà il suo a una comunità militante definita 'gli ultimi romantici della politica'?

"Innanzitutto li ringrazio per il loro impegno, perché è già motivo di orgoglio vedere persone che si riuniscono una domenica di estate per qualcosa in cui credono. E questo per me è un messaggio bellissimo. Disponibilità, dialogo, condivisione, ascolto degli altri: questi sono valori fondamentali, che rispettiamo e che costituiscono la base del nostro impegno quotidiano. Colgo l’occasione per ringraziare Fabio Sabbatani Schiuma e tutti gli amici di Riva destra per l’affetto che dimostrano in ogni evento che organizzano. Naturalmente, vi aspetto tutti domenica a Palestrina".

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