di Igor Colombo
Mani Pulite, colui che ha dato l’avvio alla cosi detta età berlusconiana per l’appunto. Per primo intuì l’importanza del nuovo sistema elettorale maggioritario e creò il bipolarismo in Italia. Alle elezioni si sarebbe dovuto scegliere tra due grandi poli: centrodestra o centrosinistra. Le inchieste ed i procedimenti a suo carico, le accuse di associazione mafiosa, di corruzione , il Bunga bunga, tutte vicende che hanno segnato la storia politica dell’ultimo trentennio. Berlusconi a differenza di molti, da Occhetto, passando per D’Alema, Fini, La Russa e finendo anche al comico Beppe Grillo con il suo M5stelle, non ha mai tradito le sue idee e convinzioni politiche, liberale è nato, liberale è morto. Ha sempre rivendicato il suo pensiero profondamente anti-comunista ma allo stesso tempo non si è mai tuffato nel gergo del politicamente corretto usando l’antifascismo come strumento per accreditarsi simpatie a livello europeo, anzi è stato sempre lapidario su certi argomenti, licenziando laconicamente che su certi giudizi storici non ci sta neppure bisogno di soffermarsi, riferendosi proprio alla storia del Fascismo. Si ricorda il suo tentativo riuscito poi, di portare nell’alleanza di centrodestra per le elezioni del 2006 anche Forza Nuova (una delle forze politiche componenti il cartello elettorale di Alternativa Sociale); con l’intenzione di non regalare neppure un voto alle sinistre arcobaleno. Silvio Berlusconi è stato forse l’ultimo politico di spessore ed importanza che l’Italia abbia avuto, subito dopo la fine di Tangentopoli, questo al netto di avversioni politiche ed ideologiche. E’ stato l’uomo che ha diviso una nazione, tra chi era a suo sostegno e chi no, questa è prerogativa dei grandi uomini. Dispiace non avergli visto mantenere una sua promessa fatta quindici anni orsono, quando dichiarò la volontà di costruire ospedali nelle parti più povere del mondo una volta terminato il suo impegno in politica. Purtroppo con l’attività politica ha sempre continuato e seguito fino all’ultimo dei suoi giorni. Chissà forse lo avrà fatto perché non ha mai intravisto la persona giusta e degna a cui lasciare lo scettro. Oggi la cattiveria di chi festeggia la sua dipartita è infinitamente meno ipocrita e squallida di chi, per tanti anni lo ha avversato oppure lo ha tradito nel suo percorso, ed ora gli tributa cordoglio ed ammirazione.
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