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martedì 5 ottobre 2021

La Lega scompare in Campania i leghisti quasi



In Campania sono stati ben 141 i comuni chiamati al voto amministrativo, di cui ben 3 città capoluogo di provincia Benevento, Caserta, Salerno oltre che il capoluogo di regione Napoli ed altre 12 città con popolazione superiore ai 15 mila abitanti.Un test importante al quale erano chiamati al voto oltre un milione e mezzo di elettori, con una partecipazione al voto di poco superiore al 50%. La Lega, primo o secondo partito italiano, sondaggi alla mano, ha deciso di presentarsi al corpo elettorale campano con la tecnica della finta lista civica, utilizzando la dicitura Prima Salerno, Prima Caserta etc. Complice il pessimo radicamento nelle cinque provincie della Campania, la Lega è riuscita a presentarsi in soli 4 dei 141 comuni chiamati al voto (2,83% dei comuni chiamati al voto) con risultati al di sotto della più negativa aspettativa. Stendiamo un velo pietoso su quanto successo a Napoli dove Prima Napoli non è riuscita a presentare la lista per incapacità della locale classe dirigente. Infatti nella lista presentata al Parco Quadrifoglio, dal consigliere regionale nonché coordinatore cittadino della Lega, Severino Nappi mancavano alcuni documenti dei delegati di lista oltre che il contrassegno. Proprio questo, da manuale, è considerato un elemento importante ai fini dell'accettazione della lista. La carenza di questi documenti ha bocciato la lista. In 2 delle 10 municipalità in cui è divisa amministrativamente la città la Lega è riuscita a presentare proprie liste, conquistando al Vomero Arenella un eletto grazie alla buona affermazione del candidato presidente Emanuele Papa, ma una rondine non fa primavera.



 In provincia di Napoli, solo a Melito, la Lega è riuscita a presentare la lista. Era in una coalizione di centro destra, senza Fratelli d'Italia, che sosteneva la candidatura di Nunzio Marrone. Ha conquistato 425 voti di preferenza, pari al 2,5% senza conquistare, salvo sorprese, eletti. A Salerno, la lista civica salviniana denominata Prima Salerno, sosteneva la candidatura a sindaco di Michele Sarno, avvocato difensore di Gianfranco Fini. Ha conquistato 1267 preferenze, pari al 2,7% eleggendo Dante Santoro, che poco più di un anno fa, aveva aderito alla al movimento politico guidato da Matteo Salvini, dopo essere stato precedentemente esponente di Dema acronimo di Democrazia e Autonomia, il movimento politico di respiro familistico guidato da Luigi De Magistris, sindaco di Napoli. A Benevento, il centro destra si presentava tutt'altro che unito e coeso. Forza Italia si era celata sotto le insegne di Forza Benevento ed ha sostenuto la candidatura a sindaco dell'eterno dc Clemente Mastella, mentre le forze sovraniste, Lega e Fratelli d'Italia, hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Rosetta De Stasio, con risultati poco entusiasmante. La Lega, nella capitale del Sannio, ha vinto la battaglia contro Fratelli d'Italia, conquistando però solo 692 voti pari all'1,83% insufficienti ad eleggere un consigliere. A Caserta, complice la candidatura a sindaco del consigliere regionale Giampiero Zinzi, la Lega conquista il miglior risultato campano grazie al consenso di 2061 cittadini pari al 5,25%. Non sappiamo, al momento, se oltre al candidato sindaco Giampiero Zinzi, la Lega conquisterà altri eletti, anche in caso di sconfitta al ballottaggio. Ad oggi in 5 sono certi di entrare in consiglio comunale. Si tratta dei candidati a sindaco Carlo Marino, Gianpiero Zinzi, Pio Del Gaudio, Romolo Vignola e Raffaele Giovine. Per gli altri ci sarà da aspettare qualche giorno ancora

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