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mercoledì 6 febbraio 2019

A Settimo Milanese il Comune patrocina la presentazione di un libro su un brigatista, Salvini: «Una vergogna»


La presentazione di un libro su Walter Pezzoli militante delle Brigate Rosse, ucciso in uno scontro a fuoco con i carabinieri nel 1980 con tanto di patrocinio del comune di Settimo Milanese è diventato un caso nazionale.
Per il ministro dell'interno Matteo Salvini si tratta di "un atto incredibile e vergognoso voluto da un sindaco di sinistra".
La presentazione del libro è in programma per il 23 febbraio ed anche navigando sul sito del comune se ne trova traccia, tra le notizie secondarie.
A far emergere il caso, nei giorni scorsi, è stato Ruggiero Del Vecchio, consigliere comunale di Forza Italia secondo il quale (il volume che racconta quanto successo l'111 dicembre 1980 in via Varesina a Milano, quando i carabinieri dell'antiterrorismo in borghese uccisero Roberto Serafini, della colonna "Water Alasia" e ferirono mortalmente Walter Pezzoli, che morirà poco dopo all'ospedale Niaguarda di Milano. Pezzoli era già stato processato e assolto a Genova per appartenenza alle Brigate Rosse) getta discredito sull'arma dei Carabinieri.
Il libro è stato scritto dal fratello di Pezzoli, che all'epoca aveva 23 anni, e da alcuni amici del terrorista che era di Pero, centro a tre chilometri da Settimo Milanese.
Sul sito del comune di Settimo si legge questa presentazione dell'evento:
"Trentotto anni dopo, gli amici di Pero di Walter Pezzoli, la periferia milanese in cui è cresciuto, scelgono, con questo lavoro a più mani, di ricordarlo così: “In quest’angolo di mondo le loro madri ed i loro padri nacquero poco prima o arrivarono poco dopo la fine della guerra. In quest’angolo di mondo, trasformato, in pochi anni, da fertile campagna ad inenarrabile concentrato di veleni, Walter ed i sui amici e compagni diventarono grandi nel tempo in cui il desiderio che un altro mondo fosse possibile cresceva ovunque, nelle coscienze, inarrestabile e senza limite alcuno”.

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