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mercoledì 3 luglio 2024

Costini alla Meloni: condannare i pagliacci e' un conto ma rinnegare e' squallido

dI  Chicco Costini
Vice segretario nazionale Indipendenza

Leggo la lettera scritta da Giorgia ai dirigenti di fratelli d’Italia, che fa seguito ad una serie di interviste di Rampelli e di altri importanti personaggi del partito e onestamente rimango perplesso. Superare folklore ed estetica macchiettista è stato il leitmotiv della nostra militanza giovanile. Saluti a molla, camice nere e fez utilizzati come maschere di carnevale, faccioni ed immagini desacralizzate in manifestazioni da circo sono state la prima cosa che abbiamo imparato non solo ad evitare, ma soprattutto a condannare. Non per rinnegare valori ed identità, ma rifiutando la spettacolarizzazione di una storia che aveva in sé il dramma del sacrificio, e che imponeva la capacità di attualizzare pensiero ed azione. Non si può fare politica con il torcicollo ci dicevamo l’un l’altro, e abbiamo provato strade nuove, abbiamo creato simboli e costruito miti che potessero rappresentare il tempo che ci era dato vivere. Ma ben sapendo da dove venivamo. Anche perché tutti noi, nessuno escluso, abbiamo iniziato affascinati dall’epopea di un movimento che - pur tra tanti errori - aveva provato ad opporsi simultaneamente a comunismo e capitalismo, che aveva ritrovato la sua identità nei miti ancestrali della gloria di Roma, che si opponeva strenuamente al nichilismo della modernità aggredendo il progresso per piegarlo al servizio della Tradizione. Il mito degli sconfitti che avevano combattuto in nome dell’onore dalla Patria è stato, e per alcuni lo è ancora, il primo movente di una militanza che veniva vissuta come sacrificio e offerta a chi prima di noi aveva lasciato tutto in nome di un’idea. Ora che quadri dirigenti, cresciuti con me, insieme a me, vogliano raccontarmi che quello che hanno fatto per politica, spendendo la propria gioventù tra centinaia di cortei, migliaia di chilometri, decine di migliaia di manifesti e volantini, perché affascinato dal mito del conservatorismo europeo permettermi mi sembra ridicolo, e fortemente ipocrita. Il prezzo sporco del potere che si vuole a tutti costi mantenere. Condannare i pagliacci è un conto, rinnegare  il proprio percorso è squallido. Certo ognuno fa i conti con la propria coscienza in primis , ma certo non si insegna ai ragazzi mentendo e falsando la propria storia. E mi sento fortunato a non aver più nulla a che fare con una realtà come fratelli d’Italia, perché nulla della loro attuale realtà mi appartiene più.

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