Quando scrivevo anche di calcio, dalle colonne virtuali de Il Napolista, giornale on line diretto da Massimiliano Gallo curavo una rubrica denominata Top e Flop, nella quale mettevo in evidenza sia le imprese compiute dai migliori giocatori della serie A sia gli errori- orrori commessi. Rilancio questa simpatica rubrica, in chiave elettorale, indicando per quanto concerne queste elezioni europee
Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) come era facile pronosticare, è la primatista assoluta di consensi personali di queste elezioni europee, candidata come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni, è a quasi 2,4 milioni di voti. La premier però non andrà a Strasburgo e cederà il suo seggio ad altri candidati di Fdi. Nonostante l’ottima performance personale, non supera il primato assoluto di consensi personali stabilito da Silvio Berlusconi nel 1999: tre milioni di voti alle europee dell’epoca, ma supera il record di Salvini del 2019.
De Caro (Pd): Le inchieste giudiziarie, le primarie per le comunali fatte saltare a pochi giorni dal voto, le accuse personali. E ancora: le topiche di qualche alleato divenuto d’un tratto maldestro, la commissione Antimafia inviata da Roma per valutare lo scioglimento del suo Comune, il richiamo alla questione morale. Con quale risultato? Antonio Decaro ha letteralmente trascinato il Partito democratico nel Meridione. Nonostante tutto. Lo dicono i numeri, impressionanti: nella circoscrizione Sud, l’ex sindaco di Bari ha raccolto 495.774 voti, il che vuol dire che quasi un elettore su due del Pd ha scritto il suo nome
Flop
Flop
Alessandra Mussolini (Forza Italia) da parlamentare europea uscente conquista, nel collegio meridionale, poco più di 7 mila preferenze, un risultato al di sotto di ogni più funesta aspettativa. E' proprio vero la vita è fatta di stagioni. La stagione della politica per Alessandra Mussolini è terminata, nel peggiore dei modi.
Valentino Grant (Lega) parlamentare europeo eletto cinque anni fa con la Lega con oltre 40 mila preferenze fallisce clamorosamente il bis. L'impresa era ardua, la Lega che conquistò il 23,5 al sud non esiste più, ma passare dai 40 mila voti di preferenze agli ottomila, rappresenta una sconfitta, nella sconfitta.
Vincenzo Sofo (Fratelli d'Italia) parlamentare uscente, eletto nelle file della Lega grazie all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, con oltre 35 mila voti di preferenza, manca la seconda elezione consecutiva. Ha come scusante, la scelta miope di Fratelli d'Italia di spostarlo da candidato del collegio meridionale al collegio settentrionale.
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