"Salvare vite è un dovere, così come tutelare chi ha diritto all'asilo, ma il modello voluto dalla sinistra -fatto di accoglienza indiscriminata e distribuzione mai attuate- si è rivelato fallimentare". Lo ha affermato Nicola d'Ambrosio, candidato di Fratelli d'Italia nella circoscrizione meridionale precisando: "la linea dettata da Giorgia Meloni e dal nostro Governo sul tema ha fatto scuola anche in Europa: a partire dagli accordi con Albania e Tunisia per creare degli hub temporanei esterni ai confini europei, si è impresso infatti un cambio di passo nel dibattito migratorio a livello Ue, tant'è che la nostra visione è stata sostenuta anche da Paesi appartenenti a famiglie politiche diverse dalla nostra, in una lettera inviata alcuni giorni fa alla Commissione dai ministri all'Interno e Immigrazione di 15 Paesi Ue. Deve essere l'Europa a decidere chi entra sul proprio territorio e non le organizzazioni criminali o attori esterni. Come? Promuovendo accordi di cooperazione con gli Stati terzi per fermare le partenze e per la gestione in loco delle domande di asilo e dei trattenimenti per i rimpatri. Poi rafforzare il controllo delle frontiere dell'UE, con il ruolo attivo di Frontex, Europol ed Eurodac. Infine, sostenere il diritto a non emigrare affrontando alla radice le cause dell'immigrazione irregolare con il Piano Mattei per l'Africa. Il governo Meloni ha fatto scuola, ora si cambi passo in Europa".
"Salvare vite è un dovere, così come tutelare chi ha diritto all'asilo, ma il modello voluto dalla sinistra -fatto di accoglienza indiscriminata e distribuzione mai attuate- si è rivelato fallimentare". Lo ha affermato Nicola d'Ambrosio, candidato di Fratelli d'Italia nella circoscrizione meridionale precisando: "la linea dettata da Giorgia Meloni e dal nostro Governo sul tema ha fatto scuola anche in Europa: a partire dagli accordi con Albania e Tunisia per creare degli hub temporanei esterni ai confini europei, si è impresso infatti un cambio di passo nel dibattito migratorio a livello Ue, tant'è che la nostra visione è stata sostenuta anche da Paesi appartenenti a famiglie politiche diverse dalla nostra, in una lettera inviata alcuni giorni fa alla Commissione dai ministri all'Interno e Immigrazione di 15 Paesi Ue. Deve essere l'Europa a decidere chi entra sul proprio territorio e non le organizzazioni criminali o attori esterni. Come? Promuovendo accordi di cooperazione con gli Stati terzi per fermare le partenze e per la gestione in loco delle domande di asilo e dei trattenimenti per i rimpatri. Poi rafforzare il controllo delle frontiere dell'UE, con il ruolo attivo di Frontex, Europol ed Eurodac. Infine, sostenere il diritto a non emigrare affrontando alla radice le cause dell'immigrazione irregolare con il Piano Mattei per l'Africa. Il governo Meloni ha fatto scuola, ora si cambi passo in Europa".
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