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sabato 2 marzo 2024

Trasferimento di Forti in Italia in cambio di armi a Kiev? I dubbi di Alemanno




"Il ritorno di Chico Forti in Italia rappresenta una bella notizia per tutti noi italiani, ma a quale prezzo? Non si può non essere contenti nel vedere ritornare Forti in patria, dopo una vicenda giudiziaria controversa e quasi un quarto di secolo di carcere di massima sicurezza. Ma quale è stato il contraccambio italiano per ottenere questo risultato? Questa vicenda ci ricorda il rimpatrio di Silvia Baraldini nel lontano 1999, ottenuto dal premier D'Alema dopo che il Governo italiano aveva violato la Costituzione partecipando ai bombardamenti in Serbia durante la guerra in Kosovo. Molti allora pensarono che quello fosse un premio politico per la partecipazione italiana ad una guerra fortemente voluta dagli USA. Anche la liberazione di Chico Forti è un premio per l'oltranzismo dimostrato da Giorgia Meloni nella guerra in Ucraina? Ieri Biden ha lodato con entusiasmo la "determinazione" dell'Italia in questo tragico conflitto, che non ha fermato il massacro del popolo ucraino ma finora è costato che all'economia italiana più di 150 miliardi di perdite in termini energetici e commerciali. Dobbiamo aspettare l'elezione di Donald Trump per vedere l'Italia cambiare posizione su questa guerra?" 
Lo ha dichiarato, in una nota, Gianni Alemanno, segretario nazionale del movimento Indipendenza

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