A Gemonio, paese dove risiefe Umberto Bossi, campanello e telefono suonano con una cera insistenza. Il flop leghistain Sardegna accompagnato da alcune difficolta' di governo hanno risvegliato la rivolta di una nutrita frangia di leghisti del Nord contro Salvini. Il primo fronte caldo per Salvini e' il Veneto. Il futuro del governatore e' incerto non solo perche' Giorgia Meloni non e' intenzionata a concedere il terzo mandato a Zaia, ma anche perche' Fratelli d'Italia, vorrebbe indicare un proprio nome come candidato governatore. Salvini voleva limitare i danni di una possibile guerra tra Lega e Fdi in Veneto chiedendo a Zaia di correre come capolista alle prossime europee per tirare la lista nel collegio Nord Est, ma Zaia vuole rimanere governatore fino a scadenza naturale del mandato.
Nelle ultime settimane, srcondo fonti interne alla Liga Veneta Zaia si sarebbe sentito telefonicamente con Bossi ,stesso discorso varrebbe per Attilio Fontana che nei giorni scorsi, ha chiesto a Salvini un partito piu' concreto. Da Bossi e' andato il ministro Calderoli per confrontarsu sulla riforma dell'autonomia differenziata. Ma a Gemonio , in questi giorni, c'e' stata una processione di leghisti ed ex leghisti della prima ora che cercano in Bossi uma sponda per disarcionare Salvini. L'idea sarebbe quella di dare vita una associszionr per rilanciare i temi della questione settentrionale riunendo partiti e movimenti della galassia federalista e autonomista nati dopo la trasformazione della Lrga in parrtito nazionale.
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