Salario minimo, il governo Meloni liberista solo con i deboli. La denuncia di Orlando(Pd) - Il Sovranista.com

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venerdì 8 settembre 2023

Salario minimo, il governo Meloni liberista solo con i deboli. La denuncia di Orlando(Pd)




"La nostra proposta lega il salario minimo alla contrattazione come norma, cioè estende i migliori contratti a tutti i lavoratori di un settore. Interviene come una clausola di legge che fissa un minimo sotto il quale non si può andare nella contrattazione. Altro aspetto importante è che il salario minimo viene fissato con la concertazione che coinvolge le parti sociali. Ripeto, non è il Parlamento o il ministro del Lavoro che decide arbitrariamente. La contrattazione è la base, però' abbiamo anche tre milioni di lavoratori che si collocano sotto la soglia di povertà'. E c'è una stagnazione salariale che va avanti ormai da trent'anni. La contrattazione è fondamentale, ma da sola non è più sufficiente a garantire salari adeguati, per cui il salario minimo va visto come una sorta di integrazione alla contrattazione e non come uno strumento alternativo. Il caso della Germania è lampante: c'è stata una crescita dei salari e non un passo indietro dei salari più alti, dunque non c'è stata la paventata fuga da quanto fissato dai contratti".
 Lo dice , Andrea Orlando, ex ministro del lavoro, deputato del Pd  in una intervista alla rivista mensile Left precisando: "ol governo si basa su un mix fra liberismo e corporativismo. Insiste su ricette liberistiche quando riguardano lavoratori e i pensionandi (per esempio riducendo i presupposti per opzione donna o non dando risposte su questi temi), procede - con risposte di rigore che colpiscono i lavoratori e non scomoda altri soggetti che sono stati la constituency elettorale del centrodestra e di Fratelli d'Italia in particolare. E' una forma di corporativizzazione della società: si cerca di parlare ai singoli pezzi promettendo una protezione su base corporativa. Emblematico è il fatto che si dica no al salario minimo e si dica si (in questo caso secondo me giustamente) ad un equo compenso per i professionisti. Si prevede una tassazione differenziata a parità di lavoro fra autonomi e dipendenti, si fa marcia indietro quando c'è un minimo stormir di fronde dei balneari o dei tassisti, però poi non ci si fa nessun problema nello smantellare l'unico strumento di contrasto alla povertà che era il reddito di cittadinanza. Insomma, sono liberisti con i deboli e corporativi con i soggetti forti della società

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