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venerdì 8 settembre 2023

Fiore(Forza Nuova): uscire dalla Nato, difendere l'Europa




di Roberto Fiore
segretario nazionale di Forza Nuova 


Si è aperta in questi giorni una questione dirimente per il governo e lo Stato stesso e riguarda il più importante contesto di alleanze in cui l’Italia è inserita dal Dopoguerra: la NATO.
La presenza di centinaia di basi sul territorio europeo e su quello italiano ed il fatto che grazie alle direttive NATO per la guerra si stiano smantellando i nostri depositi di armi, apre una questione fondamentale legata al principio di fedeltà ed al cuore stesso dell’alleanza. Siamo stati traditi nel momento in cui uno stato membro della NATO ha cercato di abbattere l’aereo in cui era presente un capo di Stato, Gheddafi, e “per errore” avrebbe ucciso 81 persone ? Noi pensiamo che questo sia il più grave dei tradimenti.
La polemica sollevata da Giuliano Amato ripropone una questione fondamentale: può lo Stato Italiano sopportare sul suo territorio, non solo le ingerenze, ma veri e propri atti di guerra di una potenza straniera, tollerarne le stragi, gli omicidi di capi di stato e poi andare avanti nella stessa alleanza, coprendo le nefandezze dell’alleato e fare finta di niente per 43 anni? Ricordiamo che Giuliano Amato non è il primo a parlarne: Cossiga, nel 2006, già disse con chiarezza che la Francia, sempre in un contesto NATO, aveva commesso la strage di Ustica.
Una struttura dello Stato, vale a dire i servizi segreti militari, nonostante sapesse quale fosse la mano del colpevole, decise di organizzare un depistaggio. Alcuni esponenti importanti dell’Aeronautica confezionarono una serie di prove false per affermare una pista falsa che sosteneva che la strage era stata causata da una bomba nella stiva o all’interno del velivolo.
Anche nel processo per la strage di Bologna (il cui clamore forse servì per coprire quello di Ustica) vi sono sentenze conclamate da ormai oltre trent’anni che raccontano di un gruppo di militari piduisti allora ai vertici del Sismi (il nome dell’allora servizio segreto militare) che crearono una pista falsa (commettendo una serie di reati gravissimi) e che portarono alla scoperta dell’esplosivo sul treno Milano-Taranto da collegare a un gruppo di giovanissimi di Terza Posizione, sviando così le indagini da quelli che erano i veri autori e le vere motivazioni.
I depistaggi in entrambi i casi, sia nella strage di Ustica che nella strage di Bologna, furono commessi dai servizi segreti militari che complottano per affossare la verità. Per Bologna emerge nell’ultima sentenza un tal Bellini, il cui padre era un esponente Gladio e che viene definito da Totò Riina uno “straordinario killer”, inviato dalle generose mani della CIA. Quindi: sia per Ustica che per Bologna abbiamo un depistaggio dei servizi segreti e killer che appartengono alla NATO.
Bettino Craxi sembrerebbe, anche secondo il racconto di Amato, avesse cercato di sventare l’omicidio di Gheddafi il giorno di Ustica e che abbia fatto sfuggire Gheddafi alla spedizione aerea punitiva di Reagan nel 1986. In tutte e due le circostanze Craxi impedendo le azioni banditesche della NATO, tutelò la nostra Sovranità e la nostra visione mediterranea della politica. Ricordiamo che nel bombardamento del 1986 venne comunque uccisa la figlia di Gheddafi.
Oggi, se vi fosse un tribunale che ha orecchie per intendere e cuore per decidere, la NATO dovrebbe essere accusata di essere una organizzazione terroristica che con le sue azioni ha insanguinato la Serbia e l’Italia, compiuto guerre criminali e che ha mostrato di avere come motivo vero e reale, non la difesa dell’Europa, ma la sua distruzione.

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