Caso Esselunga, Mercogliano: quando una bimba che vuole mamma e papa' fa paura ai progressisti

 

di Luigi Mercogliano

La PESCA. Una storia #esselunga 

Vi fa tanta paura una bambina che desidera la normalità di una mamma e di un papà?

                                                                                      Ho letto delle polemiche sullo spot di Esselunga. Non lo avevo visto, mi sono preoccupato quindi di ricercarlo in rete e l'ho guardato con molta attenzione. Mi ha spaventato nei primi 30 secondi accorgermi di una madre che, intenta a fare la spesa, si fa sfuggire dalla propria vista la figlioletta. Ma chi è genitore di bambini piccoli sa bene che al supermercato e nei centri commerciali sono praticamente delle anguille: ti sfuggono da sott'occhio praticamente ovunque, basta un attimo di distrazione e non li vedi più. Ma torniamo al casus belli di questi giorni. Nello spot si vedono una madre e una bambina che vanno al supermercato. La bambina si allontana e prende una pesca dal banco della frutta. La madre la ritrova, la rimprovera con molta dolcezza ed entrambe si recano alla macchina nel parcheggio del centro commerciale, dove la madre ripone nel vano posteriore dell'auto la spesa e si avvia con la figlia verso casa con la propria automobile. Nel corso del tragitto la madre cerca di impegnare la figlia facendole alcune domande sulla scuola. Ma la bambina è distratta, assorta nei suoi pensieri. Quindi, la sua attenzione viene rapita da una mamma e un papà che sono fermi alla fermata dell'autobus con la propria figlioletta. La bambina sembra assistere a questa scena con tristezza. Che si rivela - la tristezza della bimba - in tutta la sua durezza quando lei, allertata dalla madre dell'arrivo del papà che è venuto a prenderla e l'aspetta sotto al palazzo, fa una corsa nella sua stanzetta per andare a prendere dallo zainetto la pesca che aveva preso al supermercato per portarla al papà. Una volta nella macchina del quale, gliela consegna dicendo "questa te la manda la mamma". Questo spot, per il sol fatto che propone un modello di famiglia "naturale" e non il must del momento della famiglia "allargata" o omogenitoriale che dir si voglia e, ancor di più, per il fatto che va a mettere in discussione velatamente l'istituto giuridico della separazione e del divorzio facendo leva sul sentimento di una minore, è stato ampiamente criticato. Ora, fermo restando che la storia è inventata, ma voi pensate veramente che uno spot possa cambiare le cose tra moglie e marito che intendano separarsi o che siano già separati? Ed ancora: se è vero come è vero che oggi la famiglia non è più soltanto quella proposta un tempo dal Mulino bianco - e cioè quella composta da mamma papà e figli - se, come dite, non è un male proporre nuovi modelli diciamo così "allargati" di famiglie, perché dovrebbe preoccupare il modello proposto da Esselunga che fa girare lo spot a una famiglia naturale, benché separata, che oggi non è più esclusiva ma è pur sempre una famiglia che ha pari dignità tra le tante? Ed in ultimo: se una bambina desidera che la propria mamma e il proprio papà tornino assieme e, per far sì che questo accada, inventa degli stratagemmi geniali e innocui come dire al papà che la pesca opportunamente presa da lei al supemercato gliela manda la mamma, ditemi un po', ma che male c'é? Ma veramente pensate che la libertà sia proporre sempre ed unicamente il modello che va di moda oggi e cioè quello dei due papà, delle due mamme o quello del genitore single che ha adottato o ha fatto ricorso a suon di quattrini alla gpa per diventare genitore? Ma veramente pensate che siano tutti proni al vostro diktat ideologico imperante e che per questo si pieghino al mainstream dilagante? Ora vi spiego una cosa: voi dite spesso che 'non si può fermare il vento con le mani'. Bene, io dico che non potrete fermare i bambini e la loro semplicità. E se Esselunga ha compreso questa piccola dirompente verità è perché è vero che ogni bambino, non ancora permeato e indottrinato come vorreste voi fin dall'asilo, pensa come un bambino e cioè senza schemi e senza preconcetti. Perciò vi fa tanta paura e volete i corsi gender nelle scuole, perché sapete che i grandi non li potete cambiare, ma cambiando la mente dei bambini plasmerete la società del domani come volete voi. Ma vi dico anche un'altra cosa: non ci riuscirete. Non ci riuscirete perché, finalmente, qualcuno sta reagendo a tutto questo e si sta iniziando a comprendere il pericolo di imporre un pensiero dominante ed escludente, che dice di essere di amore e libertà ma che, al contrario, è profondamente discriminatorio verso chi non si allinea al diktat ideologico che si vuole imporre. Io dico brava Esselunga e bravi agli specialisti del marketing che hanno ideato questo spot molto molto bello che, peraltro, come strategia manageriale ha ampiamente centrato l'obbiettivo. E a chi vuole fare politica e crede di poter essere alternativo all'attuale amorfa e impalpabile classe dirigente, di governo e di opposizione, dico di aprire gli occhi. Perché il mondo non si salva soltanto parlando di migranti, di lavoro, di economia, di spread e di guerra in Ucraina. Il mondo si salva veramente se si rende libere le future generazioni di pensare e agire con la propria testa e soprattutto se si difendono i bambini da chi tenta di orientare le loro coscienze in via di strutturazione, il loro libero pensiero e il loro atteggiamento propinando loro corsi assurdi sulla sessualità e sulla "normalità" che voi volete cambiare adeguandola alla vostra presunta normalità, che diventa anormale nel momento stesso in cui negate a tuti gli altri un pensiero difforme dal vostro e la libertà di difenderlo con le unghie e con i denti. E chi vuole fare un partito fondato sull'interpretazione del dissenso sociale dilagante se non comprende questo tema di scontro forte e dirompente ha una visione miope, profondamente miope, e la sua iniziativa politica avrà fiato corto.