Lo dichiara l'ex europarlamentare leghista Mario Borghezio ,commentando con l'Adnkronos le parole pronunciate dal palco di Pontida dal segretario del Carroccio e soprattutto quelle, come autonomia appunto, che non si sono sentite abbastanza. "Ha fatto male, perché io e il 99% di quelli che erano su quel prato a questa cosa ci crediamo, poi nella vita si può sbagliare, anch'io ho fatto errori", ma "uno della Lega non può voltare le spalle a queste convinzioni, che per noi sono la sostanza, sono come una religione politica".
Secondo Borghezio l'impegno per l'autonomia della Lega al governo è "una pia illusione. Ho dato atto a Calderoli di spendere la sua vita e le sue energie per l'autonomia, ma mi sembra un alibi per stare al governo, una zolletta di zucchero per far passare l'idea che si deve stare a Roma e fare il grande sacrificio di mettere il c... sulle poltrone dei ministeri. Non prendiamo in giro questa gente cercando di far credere che l'autonomia e i diritti del popolo si difendano in qualche ufficio ministeriale romano", ammonisce l'ex europarlamentare. "E' vero che i padani sono 'ingenui' e disposti a credere a tutto quello che la Lega gli dice, ma non sono imbecilli e hanno capito benissimo che questo sogno si è interrotto, temo irrimediabilmente", osserva amaro Borghezio, che oggi sul prato di Pontida ha fatto partire i cori "secessione, secessione". E confessa: "I ragazzi mi seguivano, non perché vogliono fare il distaccamento della Padania domani mattina, ma perché hanno ancora in mente un grande sogno di libertà , per noi è stato questo. E' vero che Salvini ha portato molti giovani nei quadri dirigenti della Lega, ma il sentimento di secessione non viene rispettato da queste scelte politiche", conclude l'ex europarlamentare.
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