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giovedì 6 luglio 2023

Caso Santanché, la storia del (non) garantismo di Giorgia Meloni: quando la presunzione d’innocenza è politica

 



Oggi Fratelli d’Italia è sotto i riflettori: la ministra del Turismo, Daniela Santanchè riferirà alle 15 in Senato sulla vicenda che riguarda le sue attività di imprenditrice, proprio quando il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, riferirà alla Camera sulla vicenda Sgarbi-Maxxi. Sincronia perfetta per depistare l’attenzione o casuale incastro di agende?

Le due vicende non si equivalgono, la protagonista del momento è senz’altro lei, la ministra di Fratelli d’Italia. Santanchè riferirà quanto di sua conoscenza per la gestione delle società Ki Group (acquistata nel 2006 insieme all’ex compagno Canio Mazzaro) e sulla concessionaria Visibilia, per i cui creditori la ministra ha dovuto vincolare la sua villa di Milano. I sospetti sono gravi, le accuse sfiorerebbero la truffa e il falso in bilancio: nella sua inchiesta Report accusava in sostanza Santanchè di aver gestito male due sue aziende in particolare, di cui non è più proprietaria: la stessa Visibilia, che negli anni era cresciuta ed era diventata anche una casa editrice, e la società di investimenti Ki Group. Report documentava l’accumulo di molti debiti da parte di entrambe le aziende, gestiti perlopiù con passaggi societari poco trasparenti.

Le opposizioni si preparano ad alzare i toni. Il M5S non vede l’ora. Ma non succederà molto. Il Pd lo sa: “Non siamo contenti anche perché l’informativa in Senato prevede il suo intervento, un intervento per gruppo, nessun contraddittorio e nessun voto. Peraltro la maggioranza ha negato la possibilità di discuterne anche alla Camera”, protesta l’ex capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani. “Mai e poi mai le inchieste giornalistiche possono determinare l’azione politica di un governo eletto dagli italiani”, rassicura Maurizio Lupi di Noi Moderati. Per Matteo Salvini “Sei innocente fino a prova contraria”. Giorgia Meloni, già in tensione per le fibrillazioni tra Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha blindato la sua ministra: “Di dimissioni non se ne parla neanche”.

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