Fini premette che non intende fare il difensore d'ufficio del Governo Meloni, ma che interviene come uomo di destra e respinge subito la continuità che il professor Ignazi fa notare tra Msi e la destra attuale, continuità emersa, secondo lui, anche nella conferenza stampa di fine anno della premier.
"Io ho una sensibilità diversa da quella che oggi è la classe politica di Fratelli d'Italia - replica Fini - e già allora c'erano sensibilità diverse. E dunque non sottoscrivo il richiamo alla continuità tra Msi e Fratelli d'Italia. Quando è nata Alleanza Nazionale io tolsi la scritta Msi". Fini condivide l'osservazione di Ignazi quando dice che FdI non è ancora un partito conservatore: "sono convinto che la destra deve avere una cultura di governo anche quando sta all'opposizione". "Se vogliamo aiutare la democrazia polemizziamo con la destra su questioni concrete e non facendo comparazione col passato. - prosegue l'ex ministro - Parliamo di diritti civili, maternità surrogata, intelligenza artificiale, o iscrivere i bambini, se vogliamo mettere in difficoltà il centrodestra. Dobbiamo parlare di nazione e costituzione e non di patria se vogliamo dare la cittadinanza ai nuovi arrivati senza aspettare i 18 anni. La politica - conclude - se non ha identità è una marmellata.
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