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sabato 8 aprile 2023

Cultura di destra? Fratus precisa: servono avanguardie non reazionari




di Fabrizio Fratus (sociologo)


Si è tenuto a Roma presso l’Hotel Quirinale gli stati generali della cultura nazionale: “Pensare l’immaginario italiano. Il giorno seguente da Lilly Gruber la puntata era dedicata a cultura e Destra dove in collegamento avevamo l'on. Zan e la direttrice del museo sull?Egitto di Torino. In studio con la conduttrice ecco Massimo Giannini con Edo Sylos Labini. Tra le diverse domande della Gruber ai suoi ospiti “ma è vero che in Italia c'è una egemonia culturale di sinistra?”. A questa semplice domanda a destra si risponde con un urlo SI. 

Ma la risposta è sbagliata, e stupida e dimostra la mancanza di leggere la realtà:

 la cultura che a destra chiamiamo di

     sinistra è da decenni la cultura della società. 

Cosa rimane a livello sociale della cultura di destra? Il sentimento verso la vita normale, semplice e naturale. Per le persone è l'istinto a dettare questo pensiero e non certo un lavoro culturale di destra. Proviamo a fare qualche esempio:

La guerra in corso: 

il mondo della destra è essenzialmente contro, inoltre a destra non si è mai stati realmente a favore della Nato e l'adesione (nel passato) si è sempre presentata in relazione alla paura del comunismo. La Nato è sempre stata e sempre sarà strumento degli Stati Uniti per gestire e controllare l'Europa e il mondo. Allo scoppio della guerra diverse figure del mondo identitario hanno manifestato la loro contrarietà. Ma quale sarebbe l'alternativa? Nessuna. Perchè? Semplicemente non si è mai pensata una strategia che ponesse il paese in una condizione di poter scegliere di non partecipare a una guerra o a una azione voluta dalla Nato (pesiamo ai bombardamenti su Belgrado). 

matrimoni omosessuali: 

il secondo esempio sono i matrimoni omosessuali, la percezione naturale delle persone è di essere contro, di non volerli. La cultura dominante al contrario li vede come un diritto normalissimo e assolutamente da disciplinare (come è stato fatto). Il mondo della destra sarebbe contrario ma come potrebbe difendere la sua posizione a livello culturale quando a destra si vive senza dare valore al matrimonio? L'esempio a destra è che il matrimonio non è “per sempre”, sopratutto si pensi senza ipocrisia come a destra si parla di famiglia ma poi, nella realtà, l'esempio è sostanzialmente “divorzio e amante”. A destra ci si delegittima da soli. 

Sono due esempi semplici e ve ne sarebbero moltissimi. La cultura di destra manca  sia come presentazione di una alternativa di pensiero a quella dominante che come esempio sociale. 

A Roma, come si è detto, ci sono stati gli stati generali della cultura di destra. Noi del Talebano crediamo che si sia fatto un buco nell'acqua in quanto nessuno dei presenti era avanguardia culturale. La società in cui viviamo vive di sesso (virtuale) e materialismo e nessuno dei presenti ha scritto o presentato un pensiero che non fosse di tipo reazionario su argomenti di attualità. Ecco il problema. La cultura di destra vive con il torcicollo. Nel primo mezzo secolo del '900 a destra si era avanguardie, si era aristocratici nel pensiero e non piccoli borghesi reazionari. Si era liberi e non degli arricchiti individualisti. Si era giovani e non passatisti. 

La cultura di destra è oggi solo ripresentazione del pensiero di ieri, non vi è nulla di nuovo. È una continua commemorazione di ciò che fu. Non vogliamo fare i presuntuosi ma la realtà è quella descritta.

Tra il 2012 e il 2015 in Italia sono nate diverse associazioni, molti laboratori culturali riconducibili a destra ma a Roma non erano presenti. Perchè? 

I nomi di uomini/ragazzi tra i 25 e i 30 anni che hanno in questo ultimo decennio scritto libri interessanti, diversi, provocatori non mancano, anzi a destra i giovani ci sono e producono tanto ma sono poco considerati perchè non appartengono alla nomenclatura della destra.

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