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lunedì 12 settembre 2022

Disabile capolista al Senato costretta alla visita di invalidità per poter votare. Il caso di Cristiana Di Stefano (Apli)

 




"Gli elettori che hanno gravi difficoltà fisiche (ciechi, amputati delle mani, affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità) per esprimere il proprio voto possono chiedere di essere accompagnati all'interno della cabina da un altro elettore. Per evitare che per ogni elezione si debbano produrre dei certificati medici, è possibile richiedere che sulla tessera elettorale venga messo un timbro che attesti la disabilità in modo permanente e qui cominciano i problemi."
Questo ha dichiarato Cristiana Di Stefano, capolista al Senato di Alternativa per l'Italia protestando per l'ingiustizia della norma che permette possibile richiedere che sulla tessera elettorale venga messo un timbro che attesti la disabilità in modo permanente e qui cominciano i problemi
"Ascoltando lo spot in TV sembra tutto molto semplice, ma in realtà bisogna attenersi ad una procedura burocratica complicatissima, aggiungerei anche umiliante, poiché il disabile deve sottoporsi ad un'ulteriore visita medica, oltre alle tante a cui è normalmente sottoposto che confermi il suo stato invalidante.
Per poter aver diritto al cosiddetto "voto assistito" non basta possedere l'invalidità civile, non basta possedere il certificato della legge 104 in situazione di gravità permanente, non basta, possedere il certificato di disabilità gravissima! No, serve un'ulteriore visita specialistica che confermi tutte quelle che hanno già fornito i certificati precedenti! A questo punto, il disabile, anche per non creare ulteriori disagi a chi si prende cura di lui (es: permesso per assentarsi dal lavoro), magari desiste e rinuncia al suo diritto di voto. Per inserire una così vergognosa norma nella legge elettorale, bisogna essere totalmente irrispettosi e insensibili nei confronti di cittadini, che già devono lottare contro ogni tipo di barriera visibile e invisibile, culturale e architettonica, ma soprattutto contro l'ignoranza di chi non sa e non conosce le gravi difficoltà e discriminazioni a cui persone come me vengono sottoposte ogni Santo giorno. Mi è stato dato appuntamento per il 25 settembre (giorno in cui si vota) tra le 11 e le 12, dovrò essere sottoposta a visita di un medico legale, che dovrà convalidare i documenti attestanti la mia condizione, già in mio possesso da anni, dopodiché dovrò recarmi all'ufficio elettorale per farmi apporre il timbro sulla scheda elettorale. Vivendo sola grazie ad assistenti di fortuna e di buon cuore, mi sarà praticamente impossibile procedere con la richiesta del voto assistito.
Nonostante le assurde regole imposte, nulla mi impedirà di votare!
A costo di aprire e richiudere le schede elettorali con la bocca, riuscirò ad apporre la mia croce sul simbolo di Alternativa per l'Italia

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