Lo scrive Fabio Rampelli, vice presidente della Camera dei Deputati, esponente di spicco di Fratelli d'Italia precisando: "le sferzate ai senatori, le alzate di voce, il riconoscimento dato a 2000 sindaci di essere stati decisivi per il suo ripensamento rappresentano tasselli di una deriva plebiscitaria pericolosamente limpida".
"Va rammentato ai nostri alleati di centrodestra, insiste Rampelli, che Draghi ha ampiamente smarginato dai compiti eccezionali che davano un vago senso a un governo di quasi unità nazionale. Se gli piace tanto la democrazia fino al punto di interpretarla ad ampio spettro, Draghi fondi un partito e si misuri alle elezioni. Perché cosi funziona nelle istituzioni, il Parlamento non è il Cda di Unicredit. Si faccia dare, conclude l'esponente di Fratelli d'Italia un mandato vero dai cittadini e non uno finto da migliaia di signori chiamati via telefono dal Pd a sottoscrivere un appello scritto da Letta".
Nessun commento:
Posta un commento