"La Politica - intesa come nobile servizio prestato alla Polis e alla comunità - ha perso la sua connotazione originaria, con la sua intensità ideale, per far posto a un grigio mercantilismo di voti, calcolo di percentuali e alchimie di palazzo.Da troppo tempo si percepisce e si registra la totale assenza di un dibattito sul futuro di Catanzaro, e del resto come si può parlare di progettualità se non si ha alla base una visione forte per uscire dal decadimento in cui vive la città?
Lo dichiara Domenico Barbaro, candidato nella lista civica identitaria e sovranista Catanzaro prima di tutto precisando:" a questo interrogativo si aggiunge la mancanza dell’idea di “comunità”, intesa non come la somma di tanti atomi con i loro interessi individuali, ma come corpo che -radicato nella sua millenaria identità - mette al primo posto i bisogni dei cittadini e si dimostra capace in primis di costruire il futuro delle nuove generazioni: in sintesi, la Polis come organismo che si nutre di esperienze, competenze, merito ed energie giovanili, unite in uno sforzo sinergico in grado di assicurare prosperità e sicurezza a tutti, attraverso il governo sostenibile delle risorse e un’azione politico-amministrativa equa e ispirata al principio della solidarietà.
L’emigrazione giovanile è la prima emergenza che la classe politica ha il dovere di affrontare, attraverso iniziative concrete – e non scontate dichiarazioni di principio - idonee a fermare la “diaspora” di noi giovani catanzaresi che da decenni siamo costretti ad abbandonare la nostra terra e, invece, vorremmo investire le nostre conoscenze/competenze per il territorio.
Coerentemente con tali premesse, precisa Barbaro, l’idea di fondo è quella di fare, di Catanzaro, una “Città Europea nel Mediterraneo”: è questa la proposta programmatica che, con la comunità umana e culturale che mi sostiene, presento in queste elezioni amministrative, per dare al capoluogo calabrese strumenti fattuali per uscire dall’attuale crisi economica, sociale e occupazionale.
Si tratta di un progetto certamente ambizioso, di una costruzione ardita ma non per questo impossibile da realizzare, se solo si considerano le straordinarie risorse e le eccellenze umane e professionali presenti nel nostro territorio.
Ritengo, insiste Barbaro, che Catanzaro può diventare, a pieno titolo, “Città Europea del Mediterraneo” partendo dalla promozione e dall’attuazione, in una prima fase, delle seguenti iniziative:
Istituzione dell’Accademia Europea di Catanzaro, inteso come centro di ricerca storico-culturale-antropologico animato da istituzioni e professionalità locali e finalizzato ad attrarre, da tutta Italia e dai paesi europei e extraeuropei, studenti universitari, specializzandi, dottorandi e, naturalmente, autorità accademiche: in altri termini, tutto quel vasto mondo (spesso fatto anche di letterati, scienziati, ricercatori e appassionati) che da sempre la Calabria attrae per le bellezze naturalistiche e per i giacimenti culturali (archeologici, artistici, monumentali, ecc.), a cui però è necessario fornire accoglienza, servizi e fruizione programmata dei soggiorni di studio. Tale progetto, evidentemente, dovrà essere realizzato in sinergia con l’Università Magna Grecia di Catanzaro, l’Accademia delle Belle Arti, il Parco archeologico di Scolacium, le associazioni, gli esperti del mondo della cultura e quanti altri – istituzioni e professionalità locali – siano interessati a dare il proprio contributo fattivo e collaborativo all’iniziativa. L’Accademia Europea di Catanzaro rappresenterebbe, quindi, un polo capace di fare rete con tutte le realtà, pubbliche e private, catanzaresi e calabresi, che operano nel settore dell’offerta culturale. Un vero e proprio coagulo di competenze che, in sinergia con l’amministrazione comunale, darebbe l’impulso a una azione volta al concreto e fattivo sviluppo della città. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di valorizzare il vasto patrimonio edilizio esistente idoneo all’ospitalità diffusa e all’altezza di una città europea e, in secondo luogo, all’indotto economico che ne deriverebbe con il potenziamento e la nascita di nuove strutture ricettive (ristoranti, bar e attività commerciali).
Caratterizzazione di Catanzaro come città per artigiani e artisti attraverso il recupero dei numerosi locali e piccoli ex-opifici di cui è ricco il centro storico della città, nei quali favorire l’insediamento di botteghe artigianali e laboratori artistici. Lo spopolamento del centro storico ha comportato, infatti, una grave e soffocante crisi dell’economia cittadina, mentre il recupero dell’artigianato di qualità e dei laboratori artistici darebbe nuova linfa al tessuto commerciale cittadino e, soprattutto, favorirebbe la nascita di nuove attività imprenditoriali anche a livello giovanile. Tale progetto, naturalmente, deve essere accompagnato dall’istituzione di corsi di formazione professionale post diploma, finalizzati all’acquisizione delle conoscenze tecniche e operative necessarie, possibilmente attraverso l’affiancamento ai giovani delle vecchie “maestranze” e quindi con positive ricadute anche sul piano sociale, e dal sostegno delle iniziative attraverso un programma che faciliti l’avvio di attività imprenditoriali nel campo artigianale e artistico.
“Una città, conclude Barbaro, non si misura dalle sue dimensioni, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza delle sue idee”. Credo che queste due idee/proposte – istituzione dell’Accademia Europea e caratterizzazione di Città per artigiani e artisti - possano portare Catanzaro ad essere all’altezza di una Città Europea nel Mediterraneo.
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