Nel centrodestra. anarchia e caos regnano sovrani: a meno di un mese dalle amministrative la coalizione è spaccata verticalmente su tutto, con Fratelli d'Italia all'attacco su tanti fronti, dalla richiesta sinora inevasa di un patto "anti-inciucio" che escluda ogni futura alleanza con Pd e M5s, al nodo cruciale della ricandidatura di Nello Musumeci alla Regione Sicilia.
Il vertice dei leader, organizzato ad Arcore, avrebbe dovuto segnare un primo passo verso il disgelo dopo le scorie accumulate nei mesi passati. E' arrivato a sorpresa, ben 145 giorni dall'ultima riunione di Villa Grande, alla vigilia di Natale, quando l'obiettivo (fallito) comune era strappare il Quirinale al centrosinistra.
Poi, com'è noto, quel flop ha portato con sé altre spaccature, incomunicabilità e polemiche continue. Un clima politicamente e umanamente irrespirabile, che neanche l'ospitalità del Cavaliere è riuscito a mitigare. Per cercare di addolcire l'atmosfera, Silvio Berlusconi ha accolto i due alleati regalando ad ognuno di loro un quadro di una Madonna. Ma le due Vergini non hanno fatto il miracolo."È sicuramente positivo essersi incontrati ma l'unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti", esordisce il partito di Meloni che pone l'accento sui 5 capoluoghi in cui la colazione va divisa. Poi l'affondo sulla "non ancora ufficializzata ricandidatura del presidente uscente Nello Musumeci in Sicilia, su cui la personale dichiarata disponibilità di Berlusconi si è fermata di fronte alla richiesta di Salvini di ritardare l'annuncio del candidato". Quindi la denuncia di "regole ancora fumose" su alleanze e programmi comuni.
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