"Siamo purtroppo tristemente abituati alla continua apparizione di scritte di odio vergognose in via Foria, rivendicate da "Rabbia Trans". Dal 2015 ad oggi, questa parte della città è stata usata da taluni come tele per sfogare, in maniera violenta e inaccettabile, il risentimento verso chi la pensa diversamente, mascherando il tutto con la scusa della "lotta alla transfobia". Ma, ci chiediamo, la transfobia si combatte a colpi di chiavi inglesi?".
Lo dichiara in una nota, diffusa alla stampa, Roberta Salerno, responsabile regionale di Gioventù Nazionale nonché dirigente regionale di Fratelli d'Italia che precisa: "tra le scritte apparse dal 2015 ad oggi vi sono, infatti: “la Patria è una puttana”; “macho morto concime per l’orto”; “maschio bianco ancora parli?”; ma quella che più di tutte ci ha inorriditi, perché apparsa proprio in prossimità della data della sua scomparsa, avvenuta il 29 aprile del 1975 a Milano, è stata "tutti i fascisti come Ramelli, con una chiave inglese tra i capelli!" Sergio Ramelli fu massacrato a colpi di chiave inglese a soli 19 anni, sotto casa, colpevole di aver scritto un tema di condanna verso i terroristi delle BR. Ringraziamo l'On. Paola Frassinetti per aver presentato un'interrogazione parlamentare, interrogando il ministro dell’interno su quali iniziative intenda adottare per evitare che i muri di via Foria, a Napoli, continuino ad essere scenario di scritte inneggianti all’odio e all’istigazione di reati, per cercare di individuare gli autori di queste scritte così ingiuriose e atte ad istigare reati e sull‘opportunità di sollecitare il sindaco di Napoli a dotare la via di un sistema di video sorveglianza. Ci faremo, conclude Salermo, promotori dell'intitolazione di una via al giovane Sergio, del quale ricorderemo sempre il sacrificio, cercando di incarnare la sua lotta.
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