Certo che ci sono rimasto male per la sceneggiata di quel sindaco polacco contro Matteo Salvini. Perché il leader della Lega non stava nel divano di casa sua a pontificare sui social.
No, era andato in Polonia, a due passi dal confine con l’Ucraina, per aiutare chi sta dando una mano a salvare bambini, anziani, disabili, donne a trovare rifugio in altri paesi europei, a partire dall’Italia.
Sì, probabilmente quella missione poteva essere organizzata con più accortezza, ma il dato importante è quello legato a una tensione umanitaria che è giusto rappresentare ai massimi livelli.
E invece la polemica è stata becera. Perché un sindaco polacco – imbeccato da qualcuno – doveva dimostrare la sua indignazione fasulla. Anziché ringraziare chi dall’Italia era arrivato nella sua città come concreta solidarietà contro la guerra folle voluta da Putin…
Ma quel che è più grave è lo snobismo intellettuale di certa sinistra. Quello che è stata capace di scrivere Selvaggia Lucarelli va oltre ogni limite. Ha accusato Salvini di aver indossato un giaccone sponsorizzato. Non sapeva, la poverina, a chi apparteneva: ad una onlus, la Cancro Primo Aiuto, che la Lucarelli non conosce nelle opere meritorie che compie, come scrive il collega Francesco Storace sulle pagine virtuali di 7 Colli, in un interessante articolo che potete leggere integralmente cliccando qui
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