Si tratta della relazione della commissione speciale Inge sulle interferenze straniere nei processi democratici dell’Ue e dei suoi stati membri. Il testo, arrivato in Aula a Strasburgo nei giorni della guerra in Ucraina e dello scontro tra Unione e Russia, giunge alla conclusione che in Europa c’è una larga impreparazione sulla gravità della minaccia rappresentata dai regimi autocratici stranieri, in particolare Russia e Cina. La relazione chiede quindi a Bruxelles un giro di vite sulle ingerenze straniere.
Tra gli aspetti più delicati del testo il rapporto tra alcuni partiti europei e la Russia. In particolare Russia Unita, partito di Vladimir Putin. Nella relazione sono citati «accordi di cooperazione» tra il partito di Mosca e la Lega Nord, l’austriaco Freiheitliche Partei Österreichs, il francese Rassemblement National. E, si legge ancora, «anche altri partiti europei, come il tedesco Afd, gli ungheresi Fidesz e Jobbik e il Brexit Party nel Regno Unito, avrebbero stretti contatti con il Cremlino. AfD e Jobbik avrebbero inoltre lavorato come cosiddetti “osservatori elettorali” alle elezioni controllate dal Cremlino, ad esempio a Donetsk e Lugansk.
Considerando tutto ciò la relazione «condanna il fatto che i partiti estremisti, populisti, antieuropei e alcuni altri partiti e individui abbiano legami e siano esplicitamente complici nei tentativi di interferire nei processi democratici dell’Unione». Il testo si focalizza anche sulla disinformazione digitale guidata da potenze straniere e raccomanda, tra l’altro, di “vietare donazioni e finanziamenti a partiti, fondazioni e agli esponenti politici che ricoprono cariche pubbliche o elettive da parte di potenze straniere” extra-europee.
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