«Ma cosa devo fare, devo darmi fuoco in piazza? Sì, sono convinto anch'io che la Russia abbia torto sono loro che hanno tirato i missili». Nella conferenza stampa di ieri mattina alla Camera, il senatore Matteo Salvini, segretario della Lega sbotta dopo l'ennesima domanda, rispondendo cosi a chi gli chiede da che parte sta dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina.
Salvini fa chiarezza, di fronte «a una aggressione che spero non abbia una reazione che moltiplichi gli effetti» sanguinosi della guerra. E, non citando il nome di Putin, si schiera «senza vedere e senza ma» contro Mosca.
La capitale russa tanto amata dal leghista, che negli ultimi anni, più volte è stato all'ombra del Cremlino. Ad ottobre del 2018 firmò una visita lampo a Mosca, da vicepremier del governo gialloverde, giusto il tempo di incontrare il mondo del business italiano, in press per la fine delle sanzione.
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