"Sono assolutamente indipendente e apartitico ma nessuno faccia finta di non conoscermi o, peggio, si permetta di offendere gratuitamente me e la comunità di veri patrioti che rappresento."
Lo scrive Roberto Jonghi Laverini, conosciuto con il simpatico appellativo di "barone nero" coinvolto nell'inchiesta di Fan Page denominata Lobby Nera, su presunti finanziamenti a Fratelli d'Italia postando due foto che lo ritraggono con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader di Lega e Fratelli d'Italia.
Il 5% dei voti della "destra radicale", dichiara Longhi Javerini, fa gola a tutti ed è indispensabile per vincere questa fida bipolare, nei comuni e nelle regioni, come alle elezioni politiche Una frase che sembra far riferimento a quanto detto da Giorgia Meloni a Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia (da venerdì autosospesosi dai ruoli di partito), in una telefonata, dopo la pubblicazione dell’inchiesta di Fanpage: «Tu sai che io su queste cose divento pazza, ma come si fa a frequentare certa gente per prendere 30-40 preferenze in più?» (qui il retroscena con la furia di Giorgia Meloni).
Jonghi Lavarini è stato candidato per Fratelli d’Italia, alla Camera, nel 2018: «Come indipendente», ricorda lo stesso «barone», che nota come «alle elezioni europee del 2019 ho sostenuto la Lega. Non ricopro alcun ruolo politico, tantomeno dirigenziale o istituzionale».
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