Dopo averli
visti in azione dal vivo con i loro flash mob in diverse regioni del Nord, del Centro, del Sud, isole comprese del Bel Paese, Igor Colombo, prezioso collaboratore de il Sovranista ha incontrato a Lamezia Terme le Mascherine Tricolori che sabato scorso sono scesi in piazza per il quarto sabato di fila, attraverso la loro portavoce locale,Lina Ventura, ci ha spiegato a
menadito la nascita, il modus operandi ed i progetti di questo
movimento che tanta curiosità ed interesse sta destando non solo in
Calabria ma anche nel resto d’Italia.
Quando
e perché è nato il movimento delle Mascherine tricolori?
Il movimento
delle mascherine tricolori è nato i primi di Maggio nel momento in
cui ci si è resi conto del disastro economico – sociale causato
dalle normative del lock down.
In
Calabria oltre a Lamezia Terme dove siete presenti?
Attualmente
siamo presenti anche a Reggio Calabria e una sola volta a Nicotera ma
sono tante le città che si stanno organizzando per aderire.
L’ingresso
in questo movimento è spontaneo e non porta bandiere di alcun
partito politico come spesso ribadite nei vostri comunicati, come
stanno rispondendo al vostro appello imprenditori e commercianti?
Ad
accogliere di buon grado le nostre iniziative sono in tanti:
Imprenditori, commercianti, partite iva, disoccupati, studenti
universitari, etc. La maniera in cui il Governo ha gestito questa
emergenza sanitaria ha colpito negativamente e duramente tutti. Non
c’è una categoria più vessata dell’altra, proprio per questo
motivo settimana dopo settimana raccogliamo sempre più consensi tra
i cittadini
In
Calabria dove il numero dei contagi e delle vittime è stato molto
contenuto rispetto alle regioni del nord, secondo lei come ha
risposto all’emergenza il governatore Santelli?
Alcune
iniziative della governatrice Santelli sono state lodevoli ed è
stata in grado, per alcuni versi, di gestire bene una simile
emergenza. Ovviamente anche la Santelli ha commesso degli errori ma a
nostro avviso la causa principale di questo disastro economico e
sociale è da imputare al Governo Conte e alla sua Task Force.
L’emergenza
Covid ha cambiato molte cose non solo dal punto di vista economico
ma anche a livello sociale, cosa pensano le Mascherine tricolori in
merito?
Da
un punto di vista sociale il lock-down si è rivelato essere una vera
e propria prigionia imposta ai cittadini violando i loro diritti
fondamentali. Le modalità coercitive ed autoritarie mediante le
quali ci sono state imposte determinate regole ci hanno di fatto
trasformati in sudditi attanagliati dalla paura. Proprio per questo
motivo uno dei nostri punti fondamentali è che “la parola ritorni
al popolo” in quanto “la mascherina non è un bavaglio”. La
dittatura sanitaria impostaci non deve e non può mettere a tacere i
cittadini.
Avete
altre iniziative e progetti per il futuro?
In quanto ad
iniziative nell'immediato futuro diamo appuntamento a sabato
prossimo. A breve comunicheremo il luogo e l’orario. Per quanto
riguarda progetti per il futuro attualmente non sono ancora ben
definiti. Ovviamente, auspichiamo che sempre più città sposino
questa forma di protesta in modo tale da poter dare vita a qualcosa
di grande.
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