La sua giunta ha deciso particolari criteri per l'assegnazione dei buoni spesa per l'emergenza economica innescata dall'epidemia Covid 19 grazie ai fondi erogati dal governo.
Nell'ex roccaforte della sinistra, il requisito è avere la cittadinanza italiana o di uno stato appartenente all'Unione Europea, oppure di un permesso di soggiorno di lungo periodo o ancora la carta di soggiorno per familiare, comunitario o extracomunitario o di cittadino dell'Unione Europea.
Requisiti che non potevano non innescare una dura polemica politica, sostenuta da Leonardo Fiorentini, consigliere regionale della lista civica di sinistra Emilia Romagna coraggiosa che dichiara: la decisione della giunta comunale di Ferra è un'offesa. Anche nel tragico momento che stiamo vivendo, italiani e no. Classificare le persone non in base al bisogno e allo stato di necessità ma in base alla nazionalità è eticamente vergognoso.
Il sindaco Fabbri, dal canto suo, rivendica la scelta, sostenendo che i buoni spesa legati a questa emergenza devono essere utilizzati da chi non usufruisce e non ha mai usufruito di altri aiuti. I buoni spesa devono servire ai lavoratori precari, ai professionisti che si trovano all'improvviso senza entrate, ai cassintegrati ed agli imprenditori bloccati nelle loro attività . E' evidente, conclude Fabbri, che chi è già servito dai servizi sociali, in termini economic, continuerà ad esserlo.
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