Sì, proprio lui, leghista della prima ora e della prima fila, ex governatore del Piemonte, ora che è tornato al suo mestiere di avvocato, e davanti allo sfacelo del Coronavirus che minaccia decine di migliaia di reclusi in celle piccole e fatiscenti (e in prospettiva l’intera popolazione), è costretto a rimangiarsi l’appellativo di «svuota-carceri» che la sua parte politica ha affibbiato alle ultime scarsissime misure governative, e anzi a chiedere di più.
E lo fa proprio nel momento in cui lo stesso Dap ammette che il numero di detenuti risultati positivi al Covid-19 è raddoppiato nel giro di una settimana, arrivando ad una sessantina (dati di mercoledì scorso) di cui addirittura 23 nel solo carcere di Torino. Tra gli agenti penitenziari i casi registrati erano circa 180, come ci racconta la collega Eleonora Martini della pagine de Il Manifesto, in un interessante articolo che potete leggere integralmente cliccando qui
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