Restano tesi gli animi nella coalizione di centro destra in vista del prossimo appuntamento: le regionali. L'intesa definita nei mesi scorsi, che aveva indicato i partiti di riferimento per la scelta del candidato presidente di ogni regione viene, spesso e volentieri, messa in discussione.
E' la Lega, primo partito politico italiano, sondaggi alla mano, alla luce della sconfitta della propria candidata in Emilia Romagna ed il successo della candidata di Forza Italia, che spinge per stravolgere gli accordi, minacciando addirittura, in una elezione a turno unico, di andare da sola. D'altronde il principale soggetto politico della coalizione di centro destra vorrebbe legittimante governare, con un proprio rappresentante, una regione del sud del paese. Per questo motivo un'eventuale rivisitazione di quanto definito potrebbe mettere in discussione la candidatura del socialista Stefano Caldoro, alla carica di governatore della Campania.
Forza Italia, viceversa, difende con forza l'indicazione di Caldoro e non ha alcuna intenzione di cedere la leadership della coalizione in Campania, d'altronde come conferma Antonio Tajani, ex Presidente del Parlamento Europeo, esponente di primo piano del movimento politico fondato da Silvio Berlusconi, c'è un accordo iniziale per noi Caldoro è un punto fisso irrinunciabile.
Nella tarda primavera sono previste le regionali, è ancora presto per conoscere nome del candidato presidente, alleanze e programmi elettorali. La Lega insiste per avere un proprio candidato governatore in una delle regioni meridionali chiamate al voto (Campania e Puglia) ma alla fine dovrebbe cedere rispetto alle indicazioni di Caldoro per la Campania e Fitto per la Puglia, anche a costo di rafforzare gli alleati nel mezzogiorno d'Italia.
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