Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle pronunciate da Edmondo Cirielli, commissario provinciale di Fratelli d'Italia a Reggio Calabria, deputato e Questore della Camera dei Deputati in merito all'operazione Eyphemos, che, martedì scorso, ha portato all’arresto di 65 persone, tra cui il neo consigliere regionale di Fratelli d'Italia Domenico Creazzo
«Come dichiarato dal Procuratore della Dda di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri precisa l'esponente di Fratelli d'Italia l’inchiesta giudiziaria non riguarda sigle politiche o partiti ma singole persone.
Fratelli d'Italia non ha, come non li ha nessun partito, strumenti ispettivi sui candidati. La nostra lista, come le altre, è passata al vaglio della Commissione parlamentare antimafia guidata dal grillino Nicola Morra . Ebbene, nessuno dei nostri candidati, compreso Creazzo, è stato “segnalato” da tale organismo alla vigilia della tornata elettorale. Segno che era una persona che mai aveva dato adito a sospetti. Dunque, non vi era alcun motivo per non candidarlo».
Inoltre Creazzo è stato inserito in lista in quanto incensurato ed appartenente alla Guardia di Finanza ed in qualità di sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte ed ex vice presidente del Parco Nazionale d'Aspromonte non è stato mai coinvolto in alcuna indagine giudiziaria.
D'altronde, anche da quello che si legge sui giornali ed emerge dalle prime carte processuali, Creazzo non era una persona legata alle cosche ma che, in occasione della campagna elettorale, avrebbe commesso un reato. E, quindi, dopo la nostra scelta di candidarlo al Consiglio regionale».
Ovviamente speriamo, sul piano umano – conclude Cirielli – che alla fine possa dimostrare la sua estraneità alle accuse. In caso contrario Fratelli d'Italia
e in primis il sottoscritto, che si è fidato di lui, saremmo vittime di tale vicenda».
Inoltre Creazzo è stato inserito in lista in quanto incensurato ed appartenente alla Guardia di Finanza ed in qualità di sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte ed ex vice presidente del Parco Nazionale d'Aspromonte non è stato mai coinvolto in alcuna indagine giudiziaria.
D'altronde, anche da quello che si legge sui giornali ed emerge dalle prime carte processuali, Creazzo non era una persona legata alle cosche ma che, in occasione della campagna elettorale, avrebbe commesso un reato. E, quindi, dopo la nostra scelta di candidarlo al Consiglio regionale».
Ovviamente speriamo, sul piano umano – conclude Cirielli – che alla fine possa dimostrare la sua estraneità alle accuse. In caso contrario Fratelli d'Italia
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