Ad eseguire l'arresto una squadra speciale dell'Interpol, composta da agenti boliviani, italiani e brasiliani. Al momento dell'arresto Battisti aveva barba e baffi.
Gli investigatori, ad onor del vero italiani erano già da una settimana in Bolivia e dopo aver circoscritto l'area in cui si trovava Battisti hanno iniziato a pedinarlo. Prima di intervenire, però, sono state fatte tutte le attività di comparazione e i riscontri visivi possibili fino a quando si è avuta la ragionevole sicurezza che fosse proprio lui. A quel punto sono stati fatti intervenire i poliziotti boliviani, che lo hanno fermato in mezzo alla strada.
Quando gli agenti boliviani si sono rivolti a lui, non ha tentato di fuggire e ha risposto in portoghese.
A confermare la notizia, anticipata dalla stampa, è stato Filipe Martins, consigliere speciale del presidente della repubblica Jair Bolsonaro. "Il terrorista italiano Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia e sarà presto portato in Brasile, da dove verrà probabilmente mandato in Italia, così da poter scontare l'ergastolo secondo la decisione della giustizia italiana", scrive Martins sul suo profilo Twitter.
Tra i primi a commentare l'arresto di Cesare Battisti è Matteo Salvini, ministro dell'interno del governo Conte che in una nota, rilasciata alla stampa ha dichiarato:"Ringrazio per il grande lavoro le forze dell’ordine italiane e straniere, la Polizia di Stato, l’Interpol,
l’Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia, ma di finire i suoi giorni in galera".
"Grazie di cuore, continua Salvini al presidente Jair Bolsonaro e al nuovo governo brasiliano per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l’Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle autorità boliviane e alla collaborazione di altri Paesi amici",
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