L'associazione culturale Comitati delle Due Sicilie, nata per il recupero storico, la promozione e la difesa dei territori del Mezzogiorno italiano, in riferimento ai gravi fatti di violenza avvenuti a Napoli, il 15 marzo 2023, esprime rammarico ed indignazione per la gestione inadeguata e
negligente degli avvenimenti, sia in fase preparatoria sia di svolgimento degli stessi, da parte delle autorità titolari della funzione di coordinamento in materia di ordine e sicurezza nella città partenopea e nella nazione intera. Non si comprende, ad esempio, la motivazione per cui è stato consentito ad uno squadrone con caratteristiche paramilitari, a giudicare dalla compattezza della marcia, che aveva già dichiarato intenzioni violente, di arrivare in città e muoversi liberamente al suo interno, fino a giungere in Piazza del Gesù dove mettere in atto saccheggi e violenze, che hanno danneggiato anche attività economiche presenti in loco. Tali danni, opera di cittadini tedeschi e bergamaschi, devono essere risarciti, poiché hanno la caratteristica del dolo, nella speranza di provocare gli ultras azzurri e di avere la vittoria a tavolino.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che, nella sua funzione di ufficiale governativo, ha il compito di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la
sicurezza urbana, nonché il signor ministro dell'interno, Piantedosi, incaricato della tutela
dell'ordine, della sicurezza pubblica e del coordinamento delle Forze di polizia, chiedano
spiegazioni al sindaco di Bergamo e al console tedesco, perché non può diventare uno "status quo" che stranieri (bergamaschi inclusi) vengano a Napoli considerandosi in diritto di usare violenza contro i cittadini inermi.
La causa di tutto ciò è la costante narrazione, da parte del sistema di informazione italiano, su
Napoli, per cui chiunque è convinto che la città sia in mano ad una violenta anarchia; devono capire che Napoli e i napoletani sono civili più degli altri proprio perché, a fronte di uno stato assente, si-autoregolano in tutto seguendo le leggi. Ci chiediamo se in altre città italiane si sarebbe consentita la presenza di uno squadrone formato da cittadini di un altro paese europeo che venisse nei territori mettendo in atto una vera e propria guerriglia urbana... Non si è trattata della violenza di un singolo, ma di un vero piccolo esercito.
NON SI PUO' LASCIAR PASSARE L'ACCADUTO CON UN "CHI HA AVUTO, HA AVUTO...."!
Se tali episodi dovessero ripetersi, riteniamo la sicurezza dei cittadini napoletani gravemente
compromessa per la mancanza di tutela da parte delle istituzioni atte a tale scopo
sicurezza urbana, nonché il signor ministro dell'interno, Piantedosi, incaricato della tutela
dell'ordine, della sicurezza pubblica e del coordinamento delle Forze di polizia, chiedano
spiegazioni al sindaco di Bergamo e al console tedesco, perché non può diventare uno "status quo" che stranieri (bergamaschi inclusi) vengano a Napoli considerandosi in diritto di usare violenza contro i cittadini inermi.
La causa di tutto ciò è la costante narrazione, da parte del sistema di informazione italiano, su
Napoli, per cui chiunque è convinto che la città sia in mano ad una violenta anarchia; devono capire che Napoli e i napoletani sono civili più degli altri proprio perché, a fronte di uno stato assente, si-autoregolano in tutto seguendo le leggi. Ci chiediamo se in altre città italiane si sarebbe consentita la presenza di uno squadrone formato da cittadini di un altro paese europeo che venisse nei territori mettendo in atto una vera e propria guerriglia urbana... Non si è trattata della violenza di un singolo, ma di un vero piccolo esercito.
NON SI PUO' LASCIAR PASSARE L'ACCADUTO CON UN "CHI HA AVUTO, HA AVUTO...."!
Se tali episodi dovessero ripetersi, riteniamo la sicurezza dei cittadini napoletani gravemente
compromessa per la mancanza di tutela da parte delle istituzioni atte a tale scopo
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