Negli ultimi giorni il nostro movimento è apparso sulle cronache dei giornali, nei servizi dei tg e sulle home dei diversi social, in una maniera assolutamente distante dalla realtà , che ha portato ad una generalizzazione e ad una distorsione dell’opinione pubblica riguardo il (pre)giudizio su migliaia di studenti che si impegnano per il bene di tutta la comunità studentesca.
Noi, la violenza l'abbiamo sempre condannata, la condanniamo e la condanneremo. La rifiutiamo - da sempre - come mezzo di prevaricazione politica, perché la conosciamo bene, forse meglio di chiunque altro. Ogni giorno, infatti, ci troviamo di fronte chi - come i collettivi di estrema sinistra e gli anarchici - vorrebbe negare la nostra agibilità politica, arrogandosi il diritto di impedire, anche fisicamente, la nostra attività militante.
In questi giorni, Azione Studentesca è stata descritta dai media e dalle testate di informazione come una “banda di picchiatori” e un agglomerato di pericolosi “eversivi di estrema destra”. “Sbattere il mostro in prima pagina" è stato il filo conduttore di una narrazione che non ha tenuto conto - per nulla - di ciò che invece incarna il nostro movimento: mettersi in gioco, impegnarsi per gli altri nelle scuole di tutta Italia, essere giovanissimi eppure pronti ad impiegare il proprio tempo nel cercare di esprimere un punto di vista sulle sfide di questa Nazione.
Nelle ultime ore, a causa di questo clima, abbiamo assistito a scritte sui muri, messaggi privati, grafiche social contenenti minacce e inviti alla violenza. Ne vogliamo citare giusto un paio: per esempio, una locandina con una chiave inglese di modello "Hazet-36" con la dedica a Sergio Ramelli, (studente di Destra ucciso a Milano nel 1975), o un'altra che recita "l'unico fasc*sta buono è il fascista morto". Per non parlare di quanto avvenuto ieri sera al corteo dei "buoni", dove tra bandiere titine e incitamenti alle foibe si gridava che "le sede dei fasc*sti si chiudono col fuoco ma con i fasc*sti dentro sennò è troppo poco" e "fasc*sti tremate le foibe son tornate".
Azione Studentesca incarna, da sempre, qualcosa di diverso: è un movimento che fieramente opera nelle scuole di tutta Italia, attraverso iniziative militanti, sindacalismo studentesco, rappresentanze elettive, iniziative culturali e volontariato sociale: manifestazioni, sit-in, conferenze e cortei su problematiche reali come il caro-libri, il caos-trasporti locali o l'edilizia scolastica, che riguardano ogni giorno tutti gli studenti.
Azione Studentesca è di “destra”, certamente. È un movimento “identitario”, senza dubbio. Non dobbiamo chiedere il permesso: amiamo la nostra Nazione e abbracciamo una visione del mondo che vuole preservare quelle radici che non geleranno mai.
Azione Studentesca è la Comunità umana e politica che organizza le raccolte alimentari per le famiglie sotto la soglia di povertà e che offre un'alternativa concreta e sana a migliaia di ragazzi che - altrimenti - sarebbero abbandonati alla depressione giovanile di una società che ha smarrito princìpi e partecipazione.
Azione Studentesca - in tutta Italia - esprime centinaia di rappresentanti di Istituto e CPS. Raccoglie, tra le sue fila, i Coordinatori delle Consulte di alcune fra le Regioni più popolose d'Italia; approfittiamo di quest'occasione per augurare buon lavoro a Walter, da lunedì nuovo coordinatore dell'UCN.
Facciamo nostro l'appello di chi, giustamente, chiede di abbassare i toni: stiamo parlando, da entrambe le parti, di un fatto che coinvolge ragazzi minorenni o appena maggiorenni, che non meritano di finire in una spirale di violenza provocata da altri.
Consapevoli dell'importanza che Azione Studentesca riveste per le decine di migliaia di studenti di questa Nazione che ogni anno ci onorano della loro fiducia, chiediamo rispetto per il nostro movimento, sicuramente non conforme rispetto ad una certa narrazione da parte dei media degli ultimi giorni, ben lontano dalla strumentalizzazione e dalla criminalizzazione che certi organi di stampa hanno diffuso.
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