Gli Usa hanno sempre adottato una politica di controllo sul resto del mondo basata sulla teoria della esportazione della democrazia attraverso l'uso della forza militare, l'imposizione di regimi assoggettati politicamente a loro e la contaminazione delle economie dei paesi "liberati" attraverso una pesante e massiva iniezione di capitalismo controllato e diretto dalle politiche sovrastatali, influenzate e orientate da Washington attraverso l'Unione Europea e le organizzazioni ad essa collaterali, la Lega Araba e le altre organizzazioni dei vari paesi sparse nel mondo. Gli stati che non aderiscono a questo sistema geopolitico asservito agli Usa o sono definiti "stati canaglia", oppure sono potenze nucleari come Cina, India e la stessa Russia verso le quali è opportuno adottare strategie di indebolimento indiretto. La guerra in Ucraina, spiegata come atto di aggressione unilaterale da parte della Russia, è in realtà una fine strategia che ha come obbiettivo l'indebolimento della Russia nello scacchiere internazionale attraverso il suo logoramento militare - è un anno che si combatte in Ucraina - e la rottura delle proficue relazioni che l'Europa aveva con la Federazione Russa, frutto di decenni di politiche sane e lungimiranti messe in atto soprattutto dalla Germania che fino a poco tempo addietro con Angela Merkel era un paese guida dell'Ue. Il problema è che non lo era come avrebbero voluto a Washington. Senza mezzi termini e inutili giri di parole, dico che gli europei che non comprendono questo disegno o sono stupidi, oppure sono complici degli Stati Uniti e delle loro politiche espansionistiche attraverso la guerra e il governo delle economie internazionali a loro uso e consumo.
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