Si è svolto oggi pomeriggio davanti alla Direzione generale della Rai di Viale Mazzini il sit-in organizzato dal Movimento Magnitudo Italia a cui ha partecipato Gianni ALEMANNO, portavoce del comitato Fermare la guerra. I partecipanti, si riferisce in una nota, hanno aperto uno striscione con la scritta "Zelensky: la guerra non è un festival". "Nessuno avrebbe nulla da ridire se a Sanremo ci fosse un appello alla solidarietà umanitaria al popolo ucraino, ma sappiamo che il presidente ucraino Zelensky concentra tutti i suoi interventi pubblici, in video o scritti che siano, nella sollecitazione agli altri governi ad inviare armi al suo esercito. E' una pressione politica, un tentativo di condizionale le scelte del nostro Governo e del nostro Parlamento che deve rimanere negli ambiti propri della politica e non sconfinare in contesti che con la politica non dovrebbero avere nulla a che fare" ha detto Alemanno portavoce del Comitato fermare la guerra. "Ci siamo presi il compito di ricordare, conclude Francesco Capasso, leader di Magnitudo Italia che la Rai nel momento in cui raccoglie il canone pagato dai cittadini dovrebbe rispettare la volontà della maggioranza degli italiani che sono contrari all'invio di armi in Ucraina e soprattutto non portare questioni politiche all'interno di trasmissioni che dovrebbero essere di semplice intrattenimento"
Si è svolto oggi pomeriggio davanti alla Direzione generale della Rai di Viale Mazzini il sit-in organizzato dal Movimento Magnitudo Italia a cui ha partecipato Gianni ALEMANNO, portavoce del comitato Fermare la guerra. I partecipanti, si riferisce in una nota, hanno aperto uno striscione con la scritta "Zelensky: la guerra non è un festival". "Nessuno avrebbe nulla da ridire se a Sanremo ci fosse un appello alla solidarietà umanitaria al popolo ucraino, ma sappiamo che il presidente ucraino Zelensky concentra tutti i suoi interventi pubblici, in video o scritti che siano, nella sollecitazione agli altri governi ad inviare armi al suo esercito. E' una pressione politica, un tentativo di condizionale le scelte del nostro Governo e del nostro Parlamento che deve rimanere negli ambiti propri della politica e non sconfinare in contesti che con la politica non dovrebbero avere nulla a che fare" ha detto Alemanno portavoce del Comitato fermare la guerra. "Ci siamo presi il compito di ricordare, conclude Francesco Capasso, leader di Magnitudo Italia che la Rai nel momento in cui raccoglie il canone pagato dai cittadini dovrebbe rispettare la volontà della maggioranza degli italiani che sono contrari all'invio di armi in Ucraina e soprattutto non portare questioni politiche all'interno di trasmissioni che dovrebbero essere di semplice intrattenimento"
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