Maurizio Lupi, leader della formazione centrista Noi Moderati, chiede di riaprire una discussione sulla vivibilità nelle carceri. Lo fa in un'intervista a Radio Popolare incentrata sul caso di Alfredo Cospito, anarchico al 41 bis in sciopero della fame contro la misura detentiva speciale.
"Il numero di suicidi nelle carceri è aumentato a dismisura e dall'altra parte anche il disagio della polizia penitenziaria" osserva Lupi e "questo caso dovrebbe aprire un dibattito complessivo. Avevo già posto al ministro della Giustizia con un'interrogazione urgente il tema della vivibilità nelle carceri, una riflessione complessiva sul valore della pena, il numero di suicidi nelle carceri è aumentato a dismisura e dall'altra parte anche il disagio della polizia penitenziaria".
Sulle condizioni di detenzione di Cospito, Lupi sottolinea: "Il 41bis è uno strumento fondamentale per la lotta al crimine non solo mafioso, alla 'ndrangheta e a tutte le organizzazioni criminali gravi, però non può essere applicato indiscriminatamente. Credo che sia doveroso da una parte garantire la certezza della pena laddove uno ha sbagliato, ma dall'altra ricordarsi sempre che il carcere deve essere un'occasione dove la dignità della persona viene tutelata e dove la possibilità - come prevede la Costituzione - della rieducazione, la possibilità della 'redenzione', come direbbe Dostoevskij, possa accadere e laddove c'è una condizione come quella a cui stiamo assistendo, credo che un segno di umanità sia doveroso da parte di tutti". Nulla toglie, conclude Lupi, le colpe che uno ha e, se è stato condannato come è stato condannato, il fatto che debba espiare la propria pena.
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