“Dopo anni di noncuranza e mancata gestione, con la sola Fratelli d’Italia a raccogliere e rilanciare il problema, finalmente c’è uno Stato al fianco di chi produce e lavora. L’emendamento per il contenimento della fauna selvatica che prevede l’abbattimento dei cinghiali non è solo un segnale per la sicurezza dei cittadini – basti pensare che ogni 41 ore questi animali in Italia provocano un incidente stradale – ma di difesa dell’intero sistema agroalimentare nazionale, che registra annualmente 200 milioni di euro di danni. Parliamo quindi di un effettivo ed importante risparmio per le casse dello Stato”.“Si tratta anche di un importante sostegno alla biodiversità, visto che l’incremento annuo degli esemplari di questa specie è stimato intorno al 200% (i dati dell’Ispra evidenziano come in 10 anni il loro numero sia passato da 500mila esemplari ad oltre un milione, e le ultime stime fatte dalle associazioni di categoria parlano di poco meno di 2,5 milioni di cinghiali sul territorio nazionale) e si tratta di un animale portatore di peste suina, che se si propagasse senza controllo avrebbe un danno sulla produzione suinicola italiana pari a 20 miliardi di euro. Penso poi non sia nemmeno da affrontare la “baggianata” della caccia in città: nessuno sparerà per le vie o tra le case, e comunque il contenimento del numero dei cinghiali porterà anche a un progressivo allontanamento di questi animali dai centri abitati, a favore di un loro ritorno nell’ambiente selvatico naturale. Auspichiamo piuttosto che a Roma venga risolto urgentemente il problema-rifiuti, una delle cause principali dell’arrivo dei cinghiali in città”
Lo ha affermato Luca De Carlo, senatore di Fratelli d'Italia.
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