Ora si capisce perché non voleva fare i congressi della Lega, li perde. A Bergamo inizia il dopo Matteo Salvini. Nel primo congresso provinciale, il più atteso, la prima vera conta tra militanti, a vincere è Fabrizio Sala con 342 voti. E’ sindaco di Telgate, al suo secondo mandato, ma è soprattutto un esponente che aderisce alla riscossa lanciata dal Comitato Nord, la corrente di Umberto Bossi (gli facciamo gli auguri per la sua guarigione) corrente che era stata diffidata da Salvini solo poche settimane fa. Fortino della Lega, città che ha sofferto per la mancata riconferma del suo simbolo identitario, Daniele Belotti, la voce di Pontida (apriva tutti i comizi da più di vent’anni) a Bergamo non solo Salvini perde. Salvini non c’è.
Non è riuscito a esprimere un candidato segretario della sua area malgrado ci abbia provato fino alla fine. E’ come se Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, non riuscisse a trovare un candidato a Bologna. Lo sfidante di Sala era infatti Mauro Brambilla, sindaco di Fontanella. Anche Brambilla è un leghista critico verso la gestione del partito, le scelte del segretario. C’era un terzo sfidante, non è stato raccontato, un leghista che doveva essere il candidato di Salvini, ma non è riuscito a raccogliere le adesioni per presentarsi.
Fonte Il Foglio
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