Querele per tutti. L’ex senatore della Lega Simone Pillon, terminata l’esperienza politica, ha deciso di prendere in mano tutti gli insulti ricevuti nel corso della sua carriera politica. E contrattaccare. Ha incaricato uno studio legale e invitato chiunque l’abbia offeso sui social a prendere contatto con i suoi avvocati. A riferirlo è il quotidiano La Repubblica che spiega come l’obiettivo sia quello di trovare in primis un accordo economico. L’avvocato di Pillon, Giorgio Virgili, ha però precisato che questa è semplicemente "una consuetudine legale per interrompere la prescrizione". Il danno subito dall’ex senatore sarebbe quantificabile in 6 mila euro. Un risarcimento per offesa alla sua reputazione e per lesione causata da quello che viene definito «turpiloquio». «Bestia», «pidocchio» e altri paragoni con animali sono molti dei commenti sotto i post del leghista.
"Ci sono sentenze della Cassazione che dicono che disumanizzare una persona, ad esempio dandole del verme, integra il reato di diffamazione", ha spiegato il legale. Sarebbero una ventina le lettere
mandate a diversi utenti Facebook che in questi anni hanno scritto sul profilo di Pillon. E che ora devono vedersela con la giustizia.
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