“In Italia, in soli 10 anni, hanno chiuso circa 170mila botteghe. Sogni, investimenti, progetti andati in fumo. I colossi del sistema capitalistico, della globalizzazione e della mercificazione del mondo, prendono sempre più quote di mercato. Loro possono permettersi costi irrisori, perché dietro le loro filiere c’è lo sfruttamento del lavoro e di madre natura. Uno dei peggiori simboli di questo sistema è il black friday : un invito al consumismo cieco e becero, che idolatra l’accumulazione di merce e beni perlopiù inutili. Sapete una cosa? Lasciate perdere il black friday, non ci cascate. Comprate meno, comprate meglio. E quando vi serve qualcosa, cercatelo vicino a voi, da chi magari ha il figlio nella stessa scuola del vostro, dal vostro vecchio amico di infanzia che fa l’artigiano, o da quella signora che ogni mattina alza la saracinesca della sua bottega e tiene vivo il centro storico del vostro paese. Compriamo da loro e piuttosto chiediamo uno sconto. Non impoveriamoci in tutti i sensi andando dietro alle americanate. Ogni acquisto in rete mette a rischio posti di lavoro e impoverisce l’economia locale. Se non lo capiamo non ci possiamo lamentare del lavoro che manca e dei giovani che emigrano. Attività commerciali che chiudono, significa anche meno entrate per lo Stato e per i comuni che per pareggio di bilancio dovranno poi aumentare le imposte ai residenti. Disertiamo il black friday!”.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimenti Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimenti Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.
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